46/P Wirtanen, la cometa del Natale 2018


(credits: ilfattoquotidiano.it)
Non è un evento che capita molto spesso che una cometa sia visibile dalla Terra senza telescopio, per di più nel periodo di Natale! Il mio primo contatto con questo tipo di corpi celesti avvenne nel lontano 1997: ricordo bene quando nel giugno di quell’anno mi trovavo con la mia famiglia in campagna, in mezzo alle lucciole e con un binocolo in mano ad ammirare quello spettacolo indescrivibile. Ho scoperto solo pochi giorni fa che quella cometa, la cometa di Hale-Bopp, non la vedrà più nessuno di noi, perché tornerà vicino alla Terra tra decine di migliaia di anni. Ma animata da quella stessa emozione ritrovata di quando avevo sei anni, alla notizia che un altro di questi corpi fosse visibile dalla Terra ho cercato in tutti i modi di vederlo e immortalarlo con la mia modesta attrezzatura fotografica e ce l’ho fatta!

La cometa di Hale-Bopp nel 1997 vista dalla Terra (da Wikipedia)
Ma cominciamo dal principio. Cos’è precisamente una cometa? Non una stella come si definisce in gergo, bensì un asteroide con un’orbita ellittica più o meno ampia che lo porta nelle vicinanze del sole. La particolare composizione della cometa, ovvero roccia, ghiaccio e metalli, fa sì che nel momento in cui si avvicina al Sole queste sostanze per sublimazione formino una chioma e una coda luminose, che scompaiono man mano che questa si allontana dalla nostra stella. Alcune comete possono anche non sopravvivere all’avvicinamento al Sole esplodendo e disintegrandosi in più pezzi, come è avvenuto recentemente per la cometa ISON, oppure possono incrociare nel loro percorso un pianeta e schiantarsi sulla sua superficie. Si ipotizza che una cometa si sia schiantata sulla Terra recentemente in Siberia, causando il famoso evento di Tunguska: è possibile che proprio uno di questi corpi celesti abbia intersecato il percorso del nostro pianeta esplodendo a pochi chilometri dalla superficie terrestre e causando un’onda d’urto che abbatté alberi per più di 2000 km quadrati. Un’altra curiosità sulle comete riguarda addirittura l’origine della vita sulla Terra, gli ingredienti fondamentali della quale sarebbero stati portati proprio da uno di questi corpi celesti!

Anatomia di una cometa (da astrocast.it)
Ma torniamo alla cometa di Natale. Nonostante ne abbiano parlato anche i tg, sono venuta a conoscenza dell’esistenza di questo raro evento dal profilo instagram di….. Brian May! Il chitarrista dei Queen, infatti, oltre ad essere un incredibile musicista è anche astrofisico e condivide spesso sui social alcune novità riguardanti la sua materia. La mia scoperta è avvenuta il 15 dicembre: il punto di massima vicinanza al Sole di Wirtanen (e quindi della sua massima luminosità) è stato il 12, quindi avevo ancora possibilità di vederla, dal momento che il giorno in cui sarebbe arrivata più vicina alla Terra sarebbe stato il 16. E qui già comincia la sfortuna: dal 15 al 17 nella mia città ha piovuto a dirotto ininterrottamente. Mentre la cometa si allontanava dal Sole, diventando sempre meno visibile, la Luna crescente diventava piena e non solo, sorgeva e tramontava quasi precisamente con l’inizio e la fine del buio, posizionata sulla sfera celeste proprio vicinissimo al punto in cui si trovava la cometa. Tutta questa abbondante sfortuna sarebbe finita solo il 25, il giorno di Natale. Programmo quindi un’escursione in montagna tra le 18 e le 19.45 (orario in cui sarebbe sorta la Luna) e dal giorno della programmazione (18 dicembre) conto i secondi che mancano, non vedevo l’ora di riavere quell’emozione che ebbi alla vista della mia prima e unica cometa nel 97. Il giorno di Natale, proprio verso quell’ora mi sento male! Niente escursione.
Da giorni ero con il naso all’insù cercando di vederla a occhio nudo, come avevano promesso i giornali, nella posizione in cui me la indicava la mia app, nella costellazione dell’Auriga. Ma tra l’inquinamento luminoso della città e soprattutto della Luna, neanche la mia reflex con gli ISO al massimo la vedeva. Avevo rispolverato il vecchio telescopio di mio fratello, ma niente, non riuscivo proprio a vederla, nella posizione indicata dall’app c’era solo buio. Il giorno di Natale, verso le sette e mezza la Luna ormai stava per sorgere: pensando che comunque sarebbe stata in fase calante e ormai abbastanza lontana dalla cometa, ho fatto uno screenshot alla posizione e ho cercato la costellazione dell’Auriga nel cielo, vicino alla cintura di Orione e alle Pleiadi, ben riconoscibili sulla volta celeste.

La posizione di 46/P Wirtanen il 25 Dicembre 2018 nella costellazione dell'Auriga, appena sorta (app Starwalk2)
Dalla finestra del bagno di mio fratello la costellazione si vedeva benissimo, il cielo era limpido senza nuvole e faceva un freddo cane… della cometa non c’era traccia. Decido comunque di fare una prova con la reflex, dal momento che con la massima apertura e ISO abbastanza alti il sensore vede molta più luce del nostro occhio. Tento con il 14 mm, cerco con lo zoom ma non vedo niente. Stavo quasi per perdermi d’animo: sapevo che gli astrofotografi usano ottiche molto lunghe per scattare fotografie agli oggetti celesti, ma ero anche consapevole che senza astroinseguitore mi sarebbe venuto tutto mosso. Decido comunque di fare una prova con il 50 mm, che sulla mia reflex come focale equivalente diventa un 70mm. Imposto F2, ISO 1600, tempo di scatto una decina di secondi e premo il pulsante di scatto. Sotto una stellina insignificante della costellazione dell’Auriga c’era un minuscolo chiarore verdognolo: era lei! Decido di fare altri 14 scatti identici per eliminare il rumore in post-produzione e ancora non ci credo. Il risultato dopo l’elaborazione in Photoshop era questo:

Fotografia Simonetta Ferri, 25 Dicembre 2018

Parte della costellazione dell'Auriga. Fotografia Simonetta Ferri, 25 Dicembre 2018.
Fotografia Simonetta Ferri, 25 Dicembre 2018
Fotografia Simonetta Ferri, 25 Dicembre 2018
Sono foto bruttine, nonostante lo stacking. Ma sono fierissima di esserci riuscita. La mia caccia a 46/P Wirtanen non finisce qui! Sono decisa a immortalare la cometa di Natale in montagna, senza inquinamento luminoso, abbinata magari a un bel paesaggio come nelle foto che ho visto su instagram. Il 27 dicembre saremmo partiti per il Trentino e già immaginavo la vista perfetta, quella sulla mia amata Cima 12, su cui punta il nostro terrazzo, un po’ disturbato dalle luci di un campo da gioco. Purtroppo ho poi scoperto che dal nostro terrazzo non avrei ottenuto la foto che volevo, per cui ho fatto una serie di scatti per il cielo con il 50mm, in cui la cometa si vedeva un po' meglio che ad Ascoli, anche se ormai la sua luminosità era molto bassa, e un paio di scatti delle montagne che si vedevano dal paese, appunto Cima 11 e Cima 12. La post produzione è stata drammatica e non sono riuscita ad ottenere il risultato sperato. La foto mi sembra abbastanza innaturale e i colori, soprattutto il bianco, non sono ben bilanciati. Tuttavia sono troppo stanca ed esasperata per rimetterci mano... resterà una traccia del mio percorso di crescita nel campo della fotografia notturna.


Purtroppo, non avendo mezzi potenti per scattare e non avendo rudimenti di elaborazione di fotografie deep-sky, il massimo che ho potuto vedere di 46/P Wirtanen è stato questo, un puntino verdastro con un alone intorno. Ma le comete non hanno la coda? Anche la cometa di Natale ce l’ha, ma molto evanescente, essendo molto piccola (ha il diametro di 1,2 km circa), perciò non visibile con i miei potenti mezzi e soprattutto ora che si sta allontanando sempre di più dal Sole e da noi. Volevo comunque concludere questo articoletto con alcune fotografie prese da instagram, che mostrano la cometa fotografata con attrezzatura professionale per fotografia deep sky e ripresa dalla Terra nel giorno del suo perigeo, il 16 dicembre, quando in gran parte del mondo (tranne che ad Ascoli Piceno) non pioveva a dirotto!

46/P Wirtanen con la sua flebile coda (credits: NASA)

Fotografia deep sky con 46/P Wirtanen, le Pleiadi e la nebulosa California (credits: Mikel Martinez fotoastro.blogspot.com.es)
La fotografia più simpatica e famosa della cometa di Natale (credits: Tommy Eliassen)



Commenti

Post più popolari