La serra ritrovata

C’era una volta… una serra, in quel di San Benedetto del Tronto. Una storia che inizia nel lontano 1997… 


Vi parlo spessissimo della serra che ospita la mia collezione di cactus, ma non vi ho mai raccontato la sua storia! Si tratta di una struttura vecchiotta ma solida, che ha resistito splendidamente al tempo e fa il suo dovere alla perfezione con le mie piante grasse, proteggendole dal freddo estremo e dall’umidità in inverno, mantenendo una corretta illuminazione. La storia della serra parla di un recupero faticoso e sofferto dopo 20 anni di abbandono, tra fango, legno marcio e policarbonato bucato. Pronti? Si parte!

Nel 1997, quando mio nonno decise di rimettere a nuovo la casa in campagna, mio padre fece costruire una serra fissa in policarbonato da 1 cm con struttura in alluminio e pavimento in cemento. All’interno aveva fatto mettere due bei bancali in legno a scala, con tre ripiani ciascuno, un sistema di irrigazione automatico e due finestre a wasisdas. La posizione era ottimale: i lati sud ed est sono infatti coperti uno da una baracca e l’altro da una siepe, così in estate la serra mantiene una temperatura non eccessivamente calda. Certamente la struttura ha diversi difetti, primo tra tutti l’illuminazione in inverno: infatti la siepe di cipressi che la copre a sud crescendo nasconde completamente il sole nei mesi in cui le giornate sono corte. Questo è il motivo per cui molti dei miei Echinocereus non fioriscono… 


Inizialmente mio padre aveva intenzione di coltivare nella serra alcune piante da fiore, cresciute da seme. Quando poi si rese conto pochi mesi dopo che non ce l’avrebbe fatta a seguire questo hobby, la serra venne dimenticata per moltissimo tempo, fino al 2011. 

Quando io e mio fratello abbiamo cominciato a coltivare le piante grasse, nel 2010, ci siamo resi conto dopo molto tempo della fortuna che avevamo ad avere una struttura così bella praticamente già pronta e inutilizzata, così abbiamo deciso di avventurarci nella giungla della serra abbandonata. All’inizio fu un disastro: i ragni erano dappertutto, la parietaria era cresciuta rigogliosa e sul fondo la terra della collina franata durante un acquazzone aveva ricoperto tutto il pavimento…c’era fango ovunque. In più, il policarbonato del soffitto era danneggiato dalle grandinate e due delle tre lastre erano slittate in avanti lasciando il tetto bucato. In pratica, ci pioveva anche dentro, quindi la mattina si formava la condensa… cosa che avrebbe ucciso, in inverno, tutta la mia collezione di cactacee in qualche giorno. 





Abbiamo deciso quell’anno di armarci di olio di gomito e ripulire intanto dal fango, dall’erba e dai ragni. Mi sono messa uno scafandro, con tanto di maschera per gli occhi e mascherina per naso e bocca e ho pulito tutte le ragnatele, tolto la parietaria e, una volta asciutto, tutto il fango. A questo punto mancava solamente di fare un po’ di ordine, riverniciare i bancali, che hanno i piedi mezzi marci, e soprattutto la cosa più importante: aggiustare il tetto. Purtroppo abbiamo abbandonato i lavori per il troppo caldo e le piante sono ricresciute, i ragni hanno colonizzato di nuovo, si è quasi formato il muschio per l’umidità che c’era. La situazione è rimasta questa per parecchi altri anni. 

La serra dopo la prima pulizia nel 2011

Nel 2018, stanca di dover ogni anno spostare le mie ormai divenute centinaia di piante, ho chiesto a mio padre un aiuto per ripristinare la serra una volta per tutte. Mio padre, stanco anche lui della situazione, ha deciso di aiutarmi con i lavori più difficili e siamo finalmente riusciti a ripristinare la struttura! La prima cosa è stata cambiare il tetto e sostituire le guaine. Abbiamo ordinato tre pannelli nuovi di policarbonato a misura, abbiamo smontato il tetto rovinato e rimesso a nuovo la struttura. Il problema più grande sono state le viti, dal momento che alcune erano arrugginite e inutilizzabili, e non siamo riusciti a trovarne di uguali da nessuna parte. Per cui, alcuni alloggiamenti per viti del tetto sono rimasti vuoti, ma per fortuna non hanno pregiudicato la funzionalità della struttura. Ora che non ci pioveva più dentro, con una finestra aperta non si formava più la condensa!! Il secondo problema è stato proprio la ventilazione. In inverno, avevo paura che lasciando aperte le finestre la corrente fredda e umida avrebbe stroncato qualche pianta, per cui, non potendo mettere strutture elettriche, abbiamo optato per una ventolina ad aria affiancata alla finestra nord; la finestra sud purtroppo è inutilizzabile, perché adiacente alla siepe di cipressi: da lì entrano i peggio insetti (a volte ci ho trovato anche una biscia enorme). Ho ripulito tutte le pareti con acqua, tolto tutte le ragnatele, le erbacce, pulito i bancali dalla polvere e il pavimento; ho riverniciato uno dei bancali con la catramina (l’altro non ho mai fatto in tempo) per impermeabilizzarlo e la serra era finita! Mancava solo mettere le piante. 
Ingresso prima...

e dopo!

Prima...

...dopo!

Non è stato facile mettere le piante all’interno, perché avevo molta paura che la struttura non fosse adatta ad ospitare quel genere di piante. Tuttavia, ho provato il tutto per tutto e… ha funzionato benissimo, oltre ogni aspettativa. Dopo aver trattato due-tre volte contro la cocciniglia, ho inserito a gruppi le piante all’interno e si sono adattate splendidamente. Moltissime piante deperite hanno ricominciato a crescere e moltissime che non avevano mai fiorito lo hanno finalmente fatto. Piano piano le piante all’interno sono aumentate, alcune le ho appese al vecchio tubo dell’irrigazione: i bancali ad oggi sono quasi tutti stati colonizzati e non ho quasi più spazio! 

L’unica cosa che è andata storta è questa: il bancale subito attaccato al lato ovest mi ha bruciato moltissime piante, e alcune sono morte. Ho provato a mettere un ombreggiante ma con l’umidità ambientale il nastro è sempre caduto. Per cui quel bancale è ancora vuoto, in attesa di una soluzione..

Ecco qualche immagine recente della mia serra!!


Semine 2019 e 2020

La collezione di Chamaecereus

Semine 2020

Semine 2021

Bancale ovest

E l'ingresso! Purtroppo la parietaria è una piaga e ogni anno devo pulire!


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