Anno 2007. Mio fratello, allora 10 anni, si annoia a morte durante l'estate con tre sorelle prese da passatempi marcatamente poco interessanti per il genere maschile. Mio padre pensa che potrebbe essere interessante per lui coltivare delle piante grasse, lo porta in vivaio e gliene compra un po'.
Anno 2008. Una delle piante che mio fratello curava fiorisce. Non avevo mai visto fiorire un cactus e pensavo che non facessero fiori. Rimango basita tra lo sconcertato e il sorpreso.
Anno 2009. La pianta che aveva fiorito l'anno prima fiorisce di nuovo, e insieme a lei anche un'altra che ci avevano regalato. Sapete quando si regalano le piantine grasse come gadget o bomboniera? Ecco, era una di quelle lì e aveva fiorito. Dal momento che sono sempre più incuriosita mio padre mi regala un libro, e comincio a studiare le differenze tra i generi e i nomi scientifici. All'inizio davvero non capivo come cavolo si facesse a distinguere una pianta dall'altra. Sembrano tutte uguali, no?
Anno 2010. Studio come una forsennata per la maturità. Mi faccio una promessa: terrò duro fino alla fine e quando avrò finito mi comprerò una marea di piante e le coltiverò con cura per sempre. E così è stato, almeno fino a oggi.
 |
Mammillaria polythele v inermis, la mia prima fioritura |
Sono passati 10 anni da quell'estate, che ha segnato una svolta permanente nella mia vita. Cominciare a coltivare piante, a interessarmi delle loro esigenze, imparare la tassonomia e i nomi scientifici mi ha aperto un mondo che si è perfettamente incastrato con gli ingranaggi della mia mente creando un meccanismo che mi donava emozioni positive. Ho scoperto quell'anno che coltivare piante mi faceva bene e che non avrei smesso mai più. Nell'estate del 2010 ho cominciato a informarmi su internet sulle piante che avevo e il mio orizzonte si è ampliato a dismisura. Ho scoperto che non solo le piante grasse fiorivano, ma che avevano i fiori tra i più spettacolari di tutto il regno delle piante. Tendere a ottenere quelle piante e quelle fioriture è stato uno dei miei obbiettivi fissi per gli anni a venire. E penso in gran parte di averlo raggiunto. Su internet ho trovato i forum, con persone esperte e disponibili a cui esporre i miei dubbi e le mie perplessità. Grazie ai forum ho conosciuto persone speciali con cui ho condiviso piantine ed emozioni. Sono entrata a far parte di un universo magico, che mi fa davvero stare in pace con il mondo.
 |
Mammillaria crinita ssp wildii, la seconda pianta a fiorire della mia collezione |
Per essere breve queste sono le cose più importanti che ho imparato negli anni:
- Rinvasare: ho imparato a caro prezzo che le piante una volta comprate vanno subito rinvasate, perché le condizioni a cui sono abituate nei vivai non sono quelle che abbiamo in giardino o in balcone; ho imparato che il terriccio pronto per piante grasse non è buono per rinvasare e con gli anni ho sperimentato e creato più miscele di inerti e torba fino a giungere alla giusta consapevolezza per creare a occhio il giusto mix per ogni mia pianta, con pomice, lapillo e terriccio universale. Ho imparato a caro prezzo che i vasi di terracotta sono belli ma scomodi, perché le piante si asciugano troppo presto, stentano a crescere e le radici si attaccano ai bordi, rendendo i rinvasi scomodissimi: 9 volte su 10 bisogna rompere il vaso con un martello. Ho imparato che i vasi quadrati sono molto più pratici di quelli rotondi, in quanto occupano meno spazio e danno una visione d'insieme ordinata e pulita che soddisfa pienamente i miei gusti.
 |
Parte della collezione rinvasata nel 2011 |
 |
Parte della collezione nel 2018 |
- Innaffiare: la maggior parte delle piante che ho perso, le ho perse per la troppa o la troppo poca acqua. Con gli anni, e soprattutto con gli errori, ho imparato quanto annaffiare e come; ho imparato a guardare le previsioni del tempo e le temperature massime e minime, per decidere quando iniziare in primavera e quando smettere in autunno. Ho imparato a non annaffiare se non sono previste successivamente almeno due giornate calde di sole, perché le piante non siano bagnate troppi giorni consecutivi ma abbiano il tempo di asciugare. "Meglio una pianta asciutta per un mese che una pianta morta" è diventato uno dei miei motti di cactofila. Ho imparato l'efficacia delle concimazioni: una pianta concimata si distingue subito da una pianta non concimata. Cresce meglio e di più, e soprattutto fiorisce con molta più probabilità!
 |
Mammillaria sphaerica nel 2019. Fioritura con i fiocchi anche grazie al giusto concime! |
- Moltiplicare: all'inizio della mia esperienza fare talee di piante grasse era un divertimento. Bastava staccare un pezzetto e appoggiarlo sulla terra e quello rifaceva radici. Solo con il tempo e scambiando piante non radicate ho imparato che il polloni devono asciugare prima di essere piantati, che la pomice è il miglior inerte per stimolare la radicazione; che per non disturbare le piante che stanno radicando è meglio innaffiare dal sottovaso, così la pianta sente l'umidità nella parte sottostante del terreno e allunga le radici per bere. Ultimamente le talee sono diventate piuttosto merce di scambio con altri appassionati per ottenere nuove varietà oppure nuove piantine di sicurezza, nel caso morisse la pianta madre.
 |
Le ultime talee di sicurezza che ho realizzato, nel 2017 |
- Seminare: la semina delle piante grasse è una cosa che mi ha affascinato fin da subito. Dopo infiniti tentativi disastrosi, ho imparato finalmente come si semina e ottenuto dei buoni risultati, che sto portando avanti con orgoglio. Ne ho ancora di strada da fare, ma posso dire che presto forse potrò vedere fiorire qualche pianta seminata da me. Sono tantissime le cose che ho imparato seminando, dai mix che si vendono nei garden fino ai semi prelevati dalle mie piante, da incroci fatti da me. Dedicherò un post a questo aspetto un giorno.
 |
La mia seconda semina nel 2010 |
 |
Semina di Ferocactus hamatacanthus, 2011 |
 |
Semine del 2017 |
- Selezionare: all'inizio della mia esperienza di coltivazione tra quello che ho comprato o scambiato e quello che mi hanno regalato ho avuto circa 600 piante. Di queste, circa il 50% sono ancora vive (284) mentre l'altra metà sono morte (280). Inizialmente desideravo sperimentare la coltivazione di tutti i generi possibili, spinta dalle meravigliose foto che vedevo sui forum; in seguito ho capito, dalle piante che mi morivano, che alcune specie non facevano per me e non si adattavano al mio metodo di coltivazione, per cui ci ho rinunciato, alcune volte a malincuore. Mi sono perciò concentrata sui generi che mi sono più congeniali, cercando un compromesso tra la migliore resa e i miei gusti. Adesso coltivo prevalentemente Chamaecereus, Echinopsis, Lobivia, Sulcorebutia e Mediolobivia. Ho ovviamente piante di altri generi, come gli Echinocereus, ma le compro molto meno. Le Echinopsis in particolare all'inizio della coltivazione mi avevano stregato. La prima volta che ne comprai una, giunto il momento della fioritura, notturna, mi svegliai all'alba per ammirare e fotografare il fiore. Feci 30 foto e più.
 |
Il mio primo fiore di Echinopsis, nel 2011. Questa pianta attualmente non sta bene e non fiorisce più. Ultimamente in serra sembra essersi un po' ripresa |
 |
Chamaecereus ibridi, uno dei generi su cui mi sono concentrata. Attualmente ne ho più di 40 piante |
- Confrontarsi: poter condividere i miei dubbi, successi e fallimenti con altre persone, soprattutto con quelle più esperte, mi ha dato una marcia in più. Ho conosciuto persone meravigliose. Ho avuto la possibilità di fornire i semi che avevo ottenuto impollinando le mie piante a una coltivatrice esperta, e di vedere fiorite le piante nate da quelle semine grazie alle sue mani d'oro, quando ancora io non ero brava a seminare. Ho scambiato moltissimi polloni con altri coltivatori e comprato piante che non avevo da altri che ne avevano in più. Infine, è divertente andare alle mostre con qualcuno che condivide la mia stessa follia; è sempre bello sentirsi capiti, e le cose che ci piacciono è più divertente farle in due!
 |
Un intero ripiano della mia serra è occupato da piante ottenute da altri appassionati tramite acquisto o scambio |
- Fotografare: non tutti sanno che inizialmente ho desiderato ardentemente una reflex per fotografare le mie piante. Vedevo sui forum queste foto perfettamente nitide e dettagliate, con uno sfondo nero perfettamente omogeneo su cui si stagliavano i soggetti nella loro forma migliore. Quando ho finalmente avuto una reflex, pensavo che sarebbe stato facile ottenere quei risultati a occhio; ho imparato dal primo scatto che non è così. Le prime foto che ho fatto alle mie fioriture, con macchinette digitali compatte rubate qua e là ai miei fratelli, facevano davvero pena. Con gli anni, imparando a scattare in manuale e a conoscere la mia reflex e la post-produzione, ho imparato a fare foto un po' più decenti... anche se ogni tanto continuo a sfornare delle croste!
 |
2011, primi tentativi, all'interno con luce artificiale |
 |
2013, esterno con luce naturale |
 |
2014, una delle primissime con la reflex in modalità automatica e senza cavalletto |
 |
2018, scatto indoor con cavalletto e luce naturale, ma eccesso di photoshop |
 |
2019, scatto a mano libera con luce della serra, senza sfondo ma ritoccato |
Che dire quindi? Sicuramente sono cresciuta, ho fatto tanti sbagli e tante volte sono stata sul punto di vendere tutto, soprattutto negli anni difficili delle lauree. Ma ogni volta che arriva la primavera la mia passione rinasce proprio come la natura, con la stessa forza ogni anno, anche se ogni anno diversa.
Ecco qualche foto di come è cambiata la mia collezione negli anni:
 |
2010 |
 |
2011 |
 |
Una parte della collezione nel 2012 |
 |
Una parte della collezione durante l'allestimento della serra nel 2018 |
Commenti
Posta un commento