Chi di noi, nell'immaginario comune, quando si dice orchidea pensa a quella del fioraio? Le orchidee da appartamento che siamo abituati a vedere nei negozi di fiori e nelle case di quasi tutti crescono in foreste molto umide in Asia, Australia e Sud America, dove il clima consente che vivano a radice nuda aggrappate agli alberi, senza che si secchino.
 |
L'orchidea per eccellenza nell'immaginario collettivo è la Phalaenopsis. Le forme botaniche, che hanno dato origine agli ibridi che siamo abituati a vedere nelle nostre case, crescono in Asia |
Eppure, esclusi gli appassionati, pochi sanno che le orchidee selvatiche sono diffuse in tutto il pianeta (tranne in Antartide ovviamente), in forme diverse a seconda del clima in cui si sono evolute per crescere. Potrebbero spuntare delle orchidee selvatiche anche nel vostro giardino! Ovviamente nel nostro Paese non è possibile che vivano sugli alberi, perché non abbiamo le stesse condizioni di temperatura e umidità delle foreste asiatiche o sudamericane. Le nostre beniamine si sono adattate per crescere in terra da un rizoma (una specie di bulbo), che in autunno e inverno rimane sotto terra, e da cui in primavera spunta ogni anno la pianta, che poi fiorisce e si riproduce.
 |
Dactylorhiza sambucina, una delle orchidee italiane più diffuse, all'inizio della fioritura |
Le orchidee d'Italia le possiamo ammirare da 0 a più di 2000 m di altitudine praticamente in tutto il paese. Basta fare una passeggiata in campagna o in montagna tra Marzo e Agosto per poterne ammirare i bellissimi e particolarissimi fiori. Certamente sono meno appariscenti delle orchidee tropicali, ma non per questo meno preziose.
RICORDO CHE TUTTE LE SPECIE DI ORCHIDEE SELVATICHE IN ITALIA SONO PROTETTE, PER CUI NON SI POSSONO RACCOGLIERE O ESTIRPARE. Anche se si voglia recuperare il rizoma per ripiantarlo e coltivarlo a casa, la pianta non rinascerà e si farà un danno all'ambiente.
 |
Nel mio giardino crescono alcune piante di Orchis purpurea, una specie diffusissima a quote basse nei prati e nelle radure |
Se vi piace camminare nella natura e vorreste saperne di più su come riconoscere queste piante, sempre nel rispetto dell'ambiente, vi consiglio un libro completo di tutte le informazioni necessarie. Si chiama "Orchidee d'Italia" e racchiude una scheda per ogni specie italiana, completa di ogni tipo di dato utile al riconoscimento e allo studio delle specie di orchidee italiane. Lo trovate comodamente anche su Amazon! E' stato pubblicato dal GIROS, il gruppo italiano di ricerca orchidee spontanee: le massime autorità per quanto riguarda la ricerca su queste piante.

In questo articolo vi fornirò una breve panoramica di alcune orchidee selvatiche che sono riuscita a fotografare nelle zone che frequento, sia nell'Appennino che sulle Alpi, seguendo l'ordine in cui sono presentate nel libro. Alcune specie sono molto rare e crescono solo in zone circoscritte, per cui non ho potuto documentarle. Quelle che vi mostrerò sono abbastanza comuni in tutto il Paese e spero che le mie foto possano farvi da guida nel caso vogliate andare a caccia di fiori!!
Goodyera
In Italia è presente una sola specie di questa orchidea, la
G. repens. E' diffusa nell'Italia settentrionale e centro-settentrionale in tutte le regioni, da 500 a 1900 m.s.l.m. Il suo habitat ideale sono i boschi di conifere, dove cresce tra i muschi o tra l'erica. La fioritura avviene tra metà Giugno e tutto Agosto. Ho potuto vederle fortunatamente in Trentino, in Val di Fassa, nelle scarpatine muschiose ai lati delle strade che passano nei boschi. Sono piante molto piccole ed esili, che portano una spiga di piccolissimi fiorellini bianchi. L'occhio inesperto non riconoscerebbe mai un'orchidea in questo gioiellino che passa facilmente inosservato!
 |
Goodyera repens, Val di Fassa (TN), Agosto 2018 |
 |
Goodyera repens, Val di Fassa (TN), Agosto 2018 |
 |
Goodyera repens, Val di Fassa (TN), Agosto 2018 |
Pseudorchis
Si tratta di un genere monospecie,
Pseudorchis (o Leucorchis) albida. E' diffusa in Italia dal nord fino alla Campania da 600 a 250 m.s.l.m. Il suo habitat sono i pascoli alpini e subalpini. La fioritura avviene da giugno a metà Agosto: sono riuscita a osservarle proprio in questo periodo, poiché grazie al freddo della primavera dello scorso anno le fioriture erano in ritardo. Le piante che ho osservato non sono perfette, ma ne ho trovate molte poche. Le spighe dell'infiorescenza portano dei fiorellini piccoli giallo-verdognoli. Anche questa è sicuramente una pianta mimetica e poco appariscente.
Le ho osservate sempre in val di Fassa, nei prati alpini sulla sommità di Col Margherita, Passo S. Pellegrino (confine Trentino-Veneto, Dolomiti).
 |
Pseudorchis albida, Col Margherita, Trentino, Agosto 2019 |
 |
Pseudorchis albida, Col Margherita, Trentino, Agosto 2019 |
Gymnadenia
Esistono solo due specie in Italia di questa orchidea, la
G. conopsea e la
G. odoratissima, non banali da distinguere. Delle due, ho incontrato nelle mie passeggiate soltanto la prima, in abbondanza sia in Trentino che qui da me nelle Marche meridionali. La
Gymnadenia conopsea è infatti diffusa in tutta Italia escluse le isole maggiori, da 0 a 2600 m.s.l.m. Cresce in ambienti ariosi, dalle radure boscose, ai prati ai pascoli di alta montagna. Si può ammirare in fiore tra Maggio e Luglio. Nelle zone che frequento, ho notato una grande abbondanza di queste orchidee nei prati di Forca di Presta, sul Monte Vettore (Monti Sibillini), in fiore a Giugno insieme ad altre specie, come la Neotinea tridentata e la Neotinea ustulata. L'anno scorso, complice il ritardo delle fioriture, ho potuto ammirarle anche in Agosto sulle Dolomiti, nei pascoli circostanti il Rifugio Falier, in Valle Ombretta (Malga Ciapela, BL).
 |
Ho scattato e riconosciuto questa orchidea per la prima volta durante una escursione in val Udai (Val di Fassa, TN), Agosto 2014 |
 |
Gymnadenia conopsea, valle Ombretta (BL), Agosto 2019 |
 |
Gymnadenia conopsea, valle Ombretta (BL), Agosto 2019 |
 |
Gymnadenia conopsea, valle Ombretta (BL), Agosto 2019 |
Nigritella
Genere affine a quello precedente, con cui si ibrida facilmente nel caso di convivenza tra le due specie. E' una pianta diffusissima nei pascoli dolomitici, prediligendo i suoli calcarei, tra i 1600 e i 2600 m.s.l.m. Di tutte le specie, diffusissime in Trentino e nell'Italia nord-orientale, ho potuto osservare, grazie alle fioriture in ritardo l'anno scorso, soltanto la specie più comune, la
Nigritella nigra. E' stato un vero colpo di fortuna, e mi sono anche un po' emozionata, perché solitamente in Agosto, periodo in cui frequento le Dolomiti, queste piante sono già sfiorite. Ne ho trovate davvero una distesa in due punti: nel percorso per la vetta di Cima 11, proprio sopra Pozza di Fassa (TN) e in testa alla Val Jumela, (Sella Brunech) sempre in Val di Fassa. La particolarità che rende queste orchidee meravigliose è il colore rosso porpora, in alcuni esemplari tendente al nero. La famosa orchidea nera!
 |
Nigritella nigra, Sella Brunech, Val di Fassa (TN), Agosto 2019 |
 |
Nigritella nigra, Sella Brunech, Val di Fassa (TN), Agosto 2019 |
 |
Nigritella nigra, Sella Brunech, Val di Fassa (TN), Agosto 2019 |
Dactylorhiza
Si tratta di uno dei generi di orchidee italiane più diffusi su tutto il territorio nazionale. In alcune zone queste orchidee sono praticamente dappertutto, basta solo saperle riconoscere per sentirsi circondati da orchidee selvatiche! Più di una volta, nei boschi o nei pascoli, ne ho trovate distese intere. Sono due in particolare le specie più diffuse e più facilmente riconoscibili:
D. sambucina e
D. maculata. Il nome Dactylorhiza deriva dalle parole greche dactylon e rhiza, e significa appunto radice a forma di dita, per la forma palmata del rizoma, che assomiglia a una mano con tante dita. Analizziamo le due specie singolarmente.
Dactylorhiza sambucina penso sia l'orchidea che più facilmente si può trovare nei pascoli di montagna o nelle radure boscose. Nella mia zona è praticamente dappertutto sopra una certa altitudine e ho potuto fotografarla in diversi posti proprio vicino casa mia. E' riconoscibilissima anche ai meno esperti grazie ai suoi fiori porpora o gialli, che crescono condividendo gli stessi spazi. Diffusa in tutto il Paese tranne che in Sardegna, cresce da 300 a oltre 2000 m.s.l.m. La forma a fiori gialli è prevalente, per cui quella a fiori porporini viene distinta come varietà a parte (
D. sambucina f. rubra), ma esistono piante a fiori intermedi rosati (
D. sambucina f. zimmermannii) un po' più rare da trovare. La forma più rara è la
chusae, che presenta fiori gialli con una macchia scura sul labello. Nelle mie camminate ne ho trovate a valanghe praticamente dappertutto nelle Marche meridionali e sul Gran Sasso, mentre non ne ho mai viste fiorite sulle Dolomiti trentine, perché solitamente ci vado in Agosto, quando sono già sfiorite: fioriscono, infatti, a Maggio e Giugno.
 |
Dactylorhiza sambucina, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
 |
Dactylorhiza sambucina, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
 |
Dactylorhiza sambucina f. rubra, Campo Imperatore (AQ), Maggio 2018 |
 |
Dactylorhiza sambucina f. rubra, Foce di Montemonaco (AP), Giugno 2017 |
 |
Dactylorhiza sambucina f. rubra, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
 |
Dactylorhiza sambucina f. rubra, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
 |
Dactylorhiza sambucina f. rubra, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
 |
Dactylorhiza sambucina classica e f. rubra, Montagna dei Fiori (TE), Vallone. Maggio 2018 |
 |
 |
Dactylorhiza sambucina classica e f. rubra, Montagna dei Fiori (TE), Vallone. Maggio 2018 |
|
 |
Dactylorhiza sambucina classica e f. rubra, Campo Imperatore (AQ), Maggio 2018 |
 |
Dactylorhiza sambucina f. zimmermannii, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
 |
Dactylorhiza sambucina f. zimmermannii, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
Dactylorhiza maculata cresce invece in un habitat diverso, ovvero nei boschi, fino a 2300 m di altitudine. Più che di una specie si tratta di un gruppo, che racchiude diverse sottospecie, ognuna con le proprie caratteristiche e il proprio areale di distribuzione. Si tratta di una pianta facilmente riconoscibile anche non fiorita, a causa delle foglie con macchioline nere, da cui il nome del gruppo. I fiori si possono ammirare tra Maggio e Luglio: si tratta di una spiga di fiori rosati con labello striato di fucsia.Le sottospecie che ho riscontrato nelle mie passeggiate, sia nella mia zona che sulle Dolomiti, sono le più comuni, la
D. maculata ssp. fuchsii e la
D. maculata ssp. saccifera diffuse in tutta l'Italia settentrionale e centrale.
Si distinguono facilmente da due caratteristiche, lo sperone del fiore e le brattee che lo abbracciano: la fuchsii ha sperone più stretto e le brattee più corte del fiore, la saccifera ha sperone più largo e brattee più lunghe del fiore.
 |
Dactylorhiza maculata, foglie. Meschia (AP), Aprile 2018 |
 |
Dactylorhiza maculata, foglie. S. Vito (TE), Aprile 2018 |
 |
Dactylorhiza maculata ssp. fuchsii, Val Udai (Val di Fassa, TN), Agosto 2014 |
 |
Dactylorhiza maculata ssp. fuchsii, gola dell'Infernaccio (FM), Monti Sibillini, Giugno 2020 |
 |
Dactylorhiza maculata ssp. saccifera, gola dell'Infernaccio (FM), Monti Sibillini, Giugno 2020 |
 |
Dactylorhiza maculata ssp. saccifera, gola dell'Infernaccio (FM), Monti Sibillini, Giugno 2020 |
Orchis
Il genere Orchis comprende diverse specie presenti sul suolo italiano. Ne vediamo alcune: nelle mie passeggiate, dalla città ai pascoli montani, ho incontrato diverse specie di questo genere, molto comuni e facili da riconoscere. Le più comuni di tutte sono senza dubbio
Orchis italica e
Orchis purpurea. Crescono davvero dappertutto! Ho potuto fotografare anche altre due specie, più rare:
Orchis pauciflora e
Orchis mascula. Una curiosità di questo genere sta nel labello di alcune specie, che è a forma di omino!!
Orchis italica è diffusa dall'Italia centrale a quella meridionale, comprese le isole maggiori. La fioritura è tra Aprile e Maggio, abbastanza breve, e anche la quota a cui la si può trovare è abbastanza bassa (da 0 a 1350 m.s.l.m.). L'infiorescenza è inconfondibile: una spiga di fiori piccoli e fittissimi con petali, sepali e labello appuntiti, di colore variabile dal rosa pallido al fucsia. In alcuni luoghi crea davvero dei prati fioriti mozzafiato. Io l'ho trovata in moltissimi posti, perfino sulla scarpata della circonvallazione di Ascoli ne crescono tantissime! Il labello ha forma di omino con gambe e braccia, e in corrispondenza della testa ha spesso delle macchie simili a una faccina che sorride!
 |
Orchis italica, Forcella (AP), Aprile 2016 |
 |
Orchis italica, borgo abbandonato di Rocchetta (AP), Aprile 2018 |
 |
Orchis italica, S. Vito (TE), Aprile 2018 |
Orchis purpurea cresce alle stesse quote di O. italica e fiorisce nello stesso lasso di tempo, con qualche fanalino di coda a Giugno. E' diffusa però in tutto il Paese, ad eccezione della Sicilia e della Valle d'Aosta. Cresce praticamente ovunque: io ne ho trovate diverse perfino nel nostro frutteto e nella nostra campagna, addirittura una in mezzo a una strada carrabile sterrata. La particolarità di questa orchidea sta nel grande labello trilobato a fondo bianco, cosparso di papille color porpora; il tutto è coronato di sepali e petali che formano una specie di casco color rosso scuro. Il disegno del labello e la sua pigmentazione possono variare da una pianta all'altra.
 |
Orchis purpurea, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
 |
Orchis purpurea, borgo abbandonato di Poggio Rocchetta (AP), Aprile 2018 |
 |
Orchis purpurea in boccio, S. Vito (TE), Aprile 2018 |
 |
Orchis purpurea, frutteto di casa, San Benedetto del Tronto (AP) |
Orchis mascula e
Orchis pauciflora sono due specie che ho trovato invece in alta montagna, a quote più alte. Entrambe sono diffuse anche a quote molto basse, fino al livello del mare, ma toccano anche quote fino a 1800 e addirittura 2500 m.s.l.m. per O. mascula. Quest'ultima è caratterizzata da una infiorescenza molto lunga e stretta, con fiori sul fucsia con labello macchiato, mentre O. pauciflora presenta una manciata di fiorellini giallo pallido, molto simili a quelli della Dactylorhiza sambucina, a differenza della quale sono meno fitti e in minor numero.
 |
Orchis pauciflora, Forca di Presta (AP), Giugno 2018 |
 |
Orchis pauciflora, Forca di Presta (AP), Giugno 2019 |
 |
Orchis mascula, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
 |
Orchis mascula, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
Anacamptis
E' un genere affine a Orchis, che spesso ne costituisce un sinonimo. Le specie più diffuse dalle mie parti di queste piante sono
A. morio,
A. pyramidalis e
A. papilionacea.
Anacamptis morio è una pianta che tra Aprile e Giugno nelle radure boscose e nei pascoli montani è praticamente dappertutto. E' stata la prima orchidea selvatica che io abbia mai fotografato e riconosciuto. Si trova in tutto il Paese esclusa la Sardegna, tra il livello del mare e 1800 m di altitudine. Non mi soffermo su tutti i luoghi in cui l'ho fotografata, perché l'ho trovata quasi ovunque sono andata a camminare nei mesi della sua fioritura, caratterizzata da fiori fucsia scuro con un bellissimo labello più chiaro con tanti puntini scuri.
 |
Anacamptis morio, Forcella (AP), Aprile 2016 |
 |
Anacamptis morio, Forca di Presta (AP), Maggio 2018 |
 |
Anacamptis morio, S. Vito (TE), Aprile 2018 |
 |
Anacamptis morio, forma ipocromatica. Piandelloro (AP), Aprile 2018 |
Anacamptis papilionacea è comune quanto la specie precedentemente descritta, tranne in Trentino (ma è presente in Sardegna, soprattutto nella varietà grandiflora). E' un'orchidea molto particolare, con petali e sepali rossi e raccolti in un casco, che contrastano con l'ampio labello rosa, striato nella v. grandiflora. Cresce tra 0 e 1500 m.s.l.m. e fiorisce tra Aprile e Maggio, a seconda dell'altitudine. Ne ho trovati pochissimi esemplari nelle mie passeggiate, tutti sull'Appennino Perduto del Piceno.
 |
Anacamptis papilionacea, Piandelloro (AP), Aprile 2018 |
 |
Anacamptis papilionacea, Piandelloro (AP), Aprile 2018 |
Anacamptis pyramidalis è diffusa su tutto il suolo italiano, in tutte le regioni, ed è una pianta molto diffusa fino a 1900 m di quota, perfino nelle città a i bordi delle strade, come O. italica e O. purpurea. La fioritura avviene tra Aprile e Giugno; io le ho potute osservare a Giugno nell'Appennino Perduto al confine tra Marche e Abruzzo, sulla strada che conduce al borgo di Laturo. E' caratterizzata da infiorescenze tronco-coniche (da cui il nome), create da tanti piccoli fiori di colore rosa acceso/fucsia, più raramente bianchi.
 |
Anacamptis pyramidalis, Laturo (TE), Giugno 2018 |
 |
Anacamptis pyramidalis, Laturo (TE), Giugno 2018 |
 |
Anacamptis pyramidalis, Laturo (TE), Giugno 2018 |
Sempre a Laturo ho avuto modo di fotografare un'altra orchidea del genere Anacamptis, l'
Anacamptis coriophora ssp. fragrans. Ne ho trovato un solo esemplare in vita mia e per puro caso, dal momento che non sono piante appariscenti. Ha una diffusione del tutto simile ad A. pyramidalis. E' caratterizzata da una lunga infiorescenza con fiori distanziati, di colore verde biancastro-porporino, con delle bellissime macchie scure sul labello ondulato. E' anche una delle orchidee più belle che abbia mai visto!
 |
Anacamptis coriophora ssp. fragrans, Laturo, Giugno 2018 |
Neotinea
L'ultimo genere affine a Orchis è Neotinea. Comprende 5 specie, di cui 4 sono diffuse in Italia. Nelle mie passeggiate ne ho incontrate due, che crescono abbondantemente intorno a Castelluccio di Norcia:
N. tridentata e
N. ustulata.
Neotinea tridentata prende il nome dalla forma del labello, che è diviso in tre denti. E' diffusa su tutto il suolo italiano comprese le isole, da 0 a 1800 m.s.l.m. Fiorisce da Aprile a Giugno nei prati, nelle radure e nei pascoli montani: è proprio qui che ho potuto osservarla, dove cresce abbondantemente sui Monti Sibillini e fiorisce a Giugno insieme alla Gymnadenia conopsea e alla sua affine Neotinea ustulata. Si tratta di una fioritura molto appariscente per il colore rosa da pallido a carico, i petali e sepali appuntiti rivolti verso l'alto e l'ampio labello tridentato cosparso di macchioline.
 |
Neotinea tridentata, Montagna dei Fiori, Valle Castellana (TE), Maggio 2018 |
 |
Neotinea tridentata, Forca di Presta (AP), Giugno 2018 |
Neotinea ustulata è una pianta molto meno appariscente della N. tridentata, di dimensioni più piccole e dai fiori decisamente meno visibili a un occhio poco attento. I fiori sono caratterizzati da petali e sepali di un rosso molto scuro (da cui il nome, che significa "bruciacchiata"), con un piccolo labello bianco a contrasto, con macchioline violacee. Cresce da 0 a 2100 m.s.l.m., ma io l'ho trovata soltanto nei dintorni di Castelluccio di Norcia, a Forca di Presta, sulle montagne che circondano il Pian Grande e in Val Canatra, dove la vidi per la prima volta. Il suo habitat è simile a quello della N. tridentata, e la sua fioritura avviene tra Maggio e metà Agosto.
 |
Neotinea ustulata, Forca di Presta (AP), Giugno 2019 |
 |
Neotinea ustulata, Val Canatra, Castelluccio di Norcia (PG), Maggio 2018 |
E' inoltre frequente l'ibridazione tra N. tridentata e N. ustulata, che mostra una pianta con i fiori di una forma intermedia tra quelli delle due specie.
 |
Neotinea xdietrichiana (N. tridentata x N. ustulata), Forca di Presta (AP), Giugno 2019 |
Ophrys
Ci sarebbe da dedicare un articolo solo a questo genere di orchidee, che comprende centinaia di specie, sottospecie e varietà. Io cercherò di cavarmela con poche righe, promettendo di creare presto un approfondimento. La particolarità di queste orchidee è nel meccanismo di impollinazione: il labello è infatti simile a un insetto, per cui gli insetti impollinatori sono ingannati e attratti dalla vista della pianta credendo di vedere una femmina della loro specie per accoppiarsi; quando si posano sul fiore la pianta attacca al loro corpo il suo polline e quando l'insetto vola su un altro fiore dello stesso genere lo impollina. I labelli di queste orchidee sono davvero particolari: alcuni sembrano dei pupazzetti che sorridono! Io nelle mie escursioni ne ho trovate davvero poche specie, perlopiù
O. sphegodes e una sola volta un bellissimo esemplare di
O. crabronifera. Queste piante crescono ovunque, sui cigli delle strade, nei boschi, nei pascoli, dal mare all'alta montagna. Basta solo avere occhio per riconoscerle. Potrebbero stare anche nel vostro giardino di casa! La fioritura avviene in primavera tra Aprile e Giugno a seconda dell'altitudine.
Del gruppo
Ophrys sphegodes, le più diffuse dalle mie parti, ho incontrato soltanto
O. sphegodes ssp. classica e forse una sola volta
O. sphegodes ssp. minipassionis. Queste specie sono caratterizzate da sepali verdi o biancastri, petali giallini e labello marrone scuro, a volte orlato di giallo nella parte inferiore, con una vistosa forma di X o di H. Non è difficile incontrare esemplari albini, privi di pigmentazione.
 |
Ophrys sphegodes ssp. classica, borgo abbandonato di Poggio Rocchetta (AP), Appennino Perduto Piceno, Aprile 2018 |
 |
Ophrys sphegodes ssp. classica, S. Vito (TE), Aprile 2018 |
 |
Ophrys sphegodes ssp. minipassionis, Meschia (AP), Aprile 2018 |
 |
Ophrys sphegodes ssp. classica, forma ipocromatica, Meschia (AP), Aprile 2018 |
Ophrys crabronifera è una pianta decisamente più appariscente. Il nome della specie significa "portatrice di calabrone", in riferimento al grande labello che dovrebbe ricordare questo insetto. Il labello è infatti molto grande e marrone scuro, di forma squadrata, con poche macchie poco evidenti sempre a forma di H o X. Particolari sono i sepali e i petali, che in alcuni esemplari sono rosa. Se lo guardate bene sembra che il labello sorrida...
 |
Ophrys crabronifera, S. Vito (TE), Aprile 2018 |
Platanthera
Genere di orchidee poco appariscenti dai fiori bianco-verdi, caratterizzati da un labello stretto e lungo, come una lingua. Le specie più comuni sul suolo nazionale sono
P. bifolia e
P. chlorantha, un po' più rara della precedente; sono diffuse in tutte le regioni esclusa la Sardegna, in cui si trovano altre specie. La loro rarità aumenta muovendosi verso le regioni meridionali. Da me non sono affatto comuni da incontrare, essendo anche poco vistose. Nonostante P. bifolia sia più comune, proprio qualche giorno fa ho avuto un incontro ravvicinato con un esemplare di
Platanthera chlorantha! Ho potuto fare una sola foto perché ero con un gruppo, e ho rosicato tantissimo... Questa specie cresce nei boschi umidi da 0 a 1800 m.s.l.m.; io l'ho trovata in una faggeta sopra le gole dell'Infernaccio, sulla strada per l'Eremo di S. Leonardo in provincia di Fermo, sui Monti Sibillini. Il nome "chlorantha" deriva dal colore verdastro dei fiori; si distingue da P. bifolia per la posizione delle logge polliniche (gli alloggiamenti del polline): in P. bifolia sono due linee parallele, in P. chlorantha invece sono divergenti, come si vede nella foto.
 |
Platanthera chlorantha, gole dell'Infernaccio (FM), Monti Sibillini, 6-6-20 |
Cephalanthera
Sono assolutamente tra le più belle e appariscenti orchidee italiane. Il genere comprende 15 specie eurasiatiche, di cui 3 si trovano in Italia:
C. damasonium,
C. longifolia e
C. rubra. Nelle mie passeggiate ho trovato le ultime due, probabilmente anche la prima ma non l'ho riconosciuta essendo molto simile a C. longifolia.
Cephalanthera longifolia è comunissima nei boschi di latifoglie in tutto il Paese, isole comprese. Si tratta di una bella pianta slanciata, con foglie lanceolate e lunghe disposte a spiga su due file e fiorellini che non sembrano completamente aperti, di colore bianco candido (in C. damasonium sono giallini), più grandi e distanziati rispetto alla maggior parte delle orchidee selvatiche italiane. Cresce dal livello del mare a quasi 2000 m di quota e fiorisce da Aprile a Luglio. Posso confermare quanto dice il libro, poiché le ho trovate nelle mie escursioni fiorite già da Aprile; pochi giorni fa, in una faggeta, ne ho visti degli esemplari appena spuntati, che fioriranno forse a fine Giugno. Non è raro incontrarne popolazioni numerose.
Ma la più bella che troviamo in Italia è senza dubbio la
Cephalanthera rubra: i fiori sono molto più aperti rispetto alle altre due specie, e di colore rosa porpora. Nonostante sia più appariscente però è molto più rara. Ne ho incontrata solo una sui Monti della Laga, in un bosco di latifoglie. E' stato un vero colpo di fortuna, perché mia madre era stata in quel luogo pochi giorni prima e me l'aveva fotografata, così ci sono tornata apposta; erano i primi di Giugno. Anche questa orchidea cresce nei boschi luminosi alle stesse quote di C. longifolia; fiorisce tra Maggio e Luglio.
 |
Cephalanthera longifolia, Piandelloro (AP), Appennino Perduto Marchigiano, Aprile 2018 |
 |
Cephalanthera longifolia, borgo abbandonato di Rocchetta (AP), Appennino Perduto Marchigiano, Aprile 2018 |
 |
Cephalanthera longifolia, Forca di Presta (AP), Monte Vettore (Monti Sibillini), Maggio 2018 |
 |
Cephalanthera rubra, Appennino Perduto, Monti della Laga, Giugno 2018 |
 |
Cephalanthera rubra, Appennino Perduto, Monti della Laga, Giugno 2018 |
Epipactis
Anche questo genere ha delle orchidee con i fiori più belli d'Italia. Parliamo delle Epipactis, delle orchidee con lungo stelo che posta dei fiorellini a forma di stella, molto somiglianti a quelli di alcune orchidee tropicali a fiore grande, come i Cymbidium che molti di noi hanno in casa. Nel nostro Paese ne troviamo 27 specie; io ne ho trovata, a volte davvero in abbondanza, soltanto una, la più riconoscibile perché l'unica con i fiori porpora: l'
E. atrorubens.
Epipactis atrorubens è diffusa quasi in tutto il Paese, tranne che in Puglia e nelle isole. Fiorisce tardi rispetto alla maggior parte delle specie, tra metà Giugno e metà Agosto. La possiamo trovare fino a quote ragguardevoli come 2400 m.s.l.m. Io l'ho sempre trovata nei boschi, ma può crescere anche in posizioni soleggiate. La pianta porta un altissimo stelo fiorifero che può arrivare a 80 cm e portare fino a 60 fiori, piccole stelline color porpora che sembrano cappelli per fatine di bosco. E' una pianta davvero particolare e mi sono imbattuta in lei per la prima volta in una valle sperduta della Val di Fassa, la Val Udai. Sono stata molto fortunata a trovarla ancora fiorita a fine Agosto, perché in primavera aveva fatto freddo. Si sono ripetute le stesse condizioni l'anno scorso, quando ne ho trovate tantissime in diversi sentieri, sempre nei boschi di conifere della Val di Fassa. Dovrebbero crescere anche dalle mie parti, ma non le ho mai viste, forse sono più rare.
 |
Epipactis atrorubens, Val Udai, Val di Fassa (TN), Agosto 2014 |
 |
Epipactis atrorubens, Val di Fassa (TN), Agosto 2019
|
 |
Epipactis atrorubens, Val di Fassa (TN), Agosto 2019 |
 |
Epipactis atrorubens, Val di Fassa (TN), Agosto 2019 |
 |
Epipactis atrorubens, Val Udai, Val di Fassa (TN), Agosto 2014 |
Neottia
Un'orchidea molto particolare è sicuramente la Neottia. Ne esiste una sola specie,
N. nidus-avis, così chiamata perché il "tubero" da cui si origina la pianta assomiglia al nido di un uccello. La sua particolarità sta nell'essere una pianta micotrofica: la pianta, invece che trarre nutrimento dalla fotosintesi, ha pochissima clorofilla e si nutre come parassita del micelio di un fungo, per cui non ha foglie e ha un colore marroncino pallido, a volte bianco. La pianta è completamente autogama, capace perciò di fiorire e fruttificare sotto terra! Tuttavia non è priva di polline e può anche essere impollinata da insetti. E' diffusa su tutto il territorio italiano nei suoli ombreggiati e ricchi di humus dei boschi di latifoglie o misti, fino a 2000 m.s.l.m. Fiorisce tra Maggio e Luglio. Ne ho trovati per la prima volta alcuni esemplari in boccio ad Agore (AP), un piccolo borgo semi abbandonato dell'Appennino Perduto Ascolano. Era ancora Aprile, quindi ce ne erano solo tre. Pochi giorni fa, a Giugno, in una faggeta presso le gole dell'Infernaccio, ne ho trovate tantissime, indice che questa pianta è molto diffusa. Mi piace molto la sua particolarità: non sono molte le orchidee micotrofiche e ha dei bellissimi fiori.
 |
Neottia nidus-avis, Agore (AP), Appennino Perduto, Aprile 2018 |
 |
Neottia nidus-avis, gole dell'Infernaccio (FM), Monti Sibillini, Giugno 2020 |
 |
Neottia nidus-avis, gole dell'Infernaccio (FM), Monti Sibillini, Giugno 2020 |
Listera
L'ultima orchidea che vi presento è la Listera. Ne esistono due specie in Italia, poco appariscenti,
L. ovata e
L. cordata. Nelle mie escursioni ho incontrato molte volte la Listera ovata, che prende il nome dalle due grandi foglie rotonde che compongono la pianta, da cui parte lo stelo con i fiori. Lo stelo fiorifero è molto lungo, fino a 60 cm; i fiori, tuttavia, sono piccoli e verdi, poco significativi e difficili da fotografare senza un obiettivo macro. Cresce sia nei boschi umidi che in suoli aridi, seppur molto ombreggiati, di tutto il suolo italiano. Fiorisce tra Maggio e Luglio. L'ho incontrata per la prima volta vicino a una cascata nell'Appennino Perduto dell'Ascolano, non ero nemmeno sicura che si trattasse di un'orchidea, perché i fiori sono davvero insignificanti. Le foglie sono bellissime invece! Ne ho visti esemplari in quasi tutti i boschi in cui sono stata, anche in Trentino, ormai in Agosto con le capsule piene di semi (tranne che l'anno scorso, ancora fiorita).
 |
Listera ovata, Appennino Perduto Piceno, Aprile 2018 |
 |
Listera ovata, Appennino Perduto Piceno, Aprile 2018 |
 |
Listera ovata, Val di Fassa (TN), Agosto 2019 |
Abbiamo terminato il nostro viaggio per ora, ma non finisce qui! Ci sono ancora tantissime specie di orchidee selvatiche che non ho mai avuto modo di fotografare e ho intenzione di andare a caccia per trovare tutte quelle che crescono nelle zone che frequento! Questo articolo sarà un work in progress, che potremo utilizzare come piccola guida al riconoscimento delle specie più diffuse. Per saperne di più comprate il libro che vi ho consigliato!
Bellissime foto e soprattutto quella "passione" per i fiori spontanei/selvatici che ti pervade. Passione che provo anch'io da un po' di tempo ( non che non l'avessi già da giovane) che ho cominciato a cercarle e "catturarle", prima con il cellulare e il supporto della App "PlantNet", ed ora con una compatta Sony HX400V ( che sto imparando ad usare).
RispondiEliminaHo trovato il tuo blog cercando la "Fritillaria montana" che dalle mie parti ( Veneto e Dolomiti ) non è presente: ho trovato delle indicazioni per due località in Trentino ed un'altra in Friuli ( zona Carso triestino) e ho in programma una assidua ricerca per la prossima stagione ( inizio primavera).
Tra le Orchidee ti manca la "Pianella della Madonna" , Cypripedium calceolus, che puoi trovare scendendo, o salendo, da Malga Ombretta ( ho letto che sei stata in Val Ombretta) verso Malga Ciapela ( frazione di Rocca Pietore, BL , ai piedi della Marmolada). Ne ho trovate 5-6 gruppetti il 21 giugno '21.
Ora sono alla ricerca del Giglio carniolico e del Giglio bianco "Paradisea liliastrum" presenti nella mie zone ,su informazioni di altri appassionati.
Scusa la lunga disquisizione, ma mi è piaciuta molto la tua "passione" !